domenica 17 giugno 2012

Anonimo Ciminnese

                               (Post  pubblicato giorni fa su Agorà Ciminna)

Il ciminnese tradizionale ha una caratteristica particolare, forse condivisa anche dagli altri abitanti dei piccoli paesi siciliani, che è quella di assistere impassibile a tutto ciò che accade attorno a sè. E allora succede che durante gli spettacoli che si svolgono in occasione di eventi per lo più religiosi, sul palco si vedano artisti di vario genere che si danno un gran da fare dando il meglio della loro arte senza che però riescano a strappare qualche applauso al pubblico più o meno numeroso che assiste impassibile, neanche con le tenaglie ci riescono. E la nostra meravigliosa banda musicale ne sa qualcosa. Naturalmente parlo di tempi andati. I ragazzi di Agorà Ciminna erano riusciti in qualche modo ad indurre tanti ciminnesi, che di solito sono spettatori muti, a parlare, a cercare di dire la loro opinione.  E così i visitatori hanno iniziato a inserire commenti che il computer, con fredda precisione, definisce "anonimi". Andate a leggere i commenti inseriti prima che la redazione introducesse il vincolo della registrazione. Sono commenti bellissimi, ironici e divertenti, si percepisce il desiderio di rendere pubblico il proprio pensiero,  le speranze e le delusioni, si scoprono anche talenti impensati, erano lo specchio del sentire di questo paese e il bello di questo blog. Perchè avete dato retta a qualcuno che si sente danneggiato o che considera cortile tutto ciò? Del resto pare che neanche la piazza gli vada più bene. Che tristezza i radi commenti che si vedono perora: per lo più scrivono solo i soliti noti e le solite cose di circostanza. Ma tornando ai visitatori di questo blog, voglio dire: ma vi pare sensato che finchè uno rimane allo stadio di "visitatore muto" e quindi sconosciuto nessuno ha nulla da dire e appena cerca di evolversi a "visitatore parlante" scatena antipatie, presa di distanze, cancellazioni dalla lista degli amici, appellativi impropri (l'anonimo Onofrio, sigh!), a prescindere dal contenuto di ciò che scrive? E che siamo in uno stato di polizia che uno prima di parlare deve declinare le proprie generalità esibendo un documento di riconoscimento? Per non parlare dell'ecomostro che si erge imponente nel panorama culturale di Ciminna e cioè la lettera  contro l'anonimato, ancora visibile in questo blog. Bisogna anche tenere conto che ognuno può aver i suoi buoni motivi per non mettere nome e cognome nei commenti come, ad esempio, rischio di perdere clienti, di essere discriminato o emarginato o qualunque altro motivo. Ultimamente si è pure verificato che l'obbligo della registrazione ha indotto qualcuno ad usare nick name che possono causare confusione e malcontenti. Avete provato a leggere l'art. 21 della nostra Costituzione? E suvvia basta con le minacce! Cosa volete che gliene importi all'A.G. (ma che cos'è?) o alla Polizia Postale dei nostri pettegolezzi paesani? Per concludere chiedo cortesemente alla redazione di questo blog di consentire a tutti i visitatori  di esprimere liberamente le proprie opinioni senza alcun obbligo di registrazione e che venga cambiata la frase "anonimo ha detto..." in "visitatore ha detto...", in considerazione che l'espressione "anonimo" evoca trame oscure e loschi complotti, completamente fuori luogo in questo contesto. Naturalmente ognuno rimane libero di firmare i commenti o usare nick name ed è pure giusto che la redazione rimuova i commenti che, a suo insindacabile giudizio, abbiano un contenuto inopportuno.

Passi autocensurati
Ma poi il cortile è davvero così brutto? Io ricorderò sempre il Cortile Ranteria, era di fronte alla casa dove sono nato e ho trascorso parte della mia infanzia. Ormai il comune gli ha cambiato il nome. Ma quel cortile era ravvivato da persone meravigliose che ora non ci sono più, che per saggezza e solidarietà avevano molto da insegnare. Lo sterco dei muli e le galline razzolanti non guastano affatto il ricordo. Da quel cortile ogni tanto ora ci passo. E' ben pulito e alcune case che vi si affacciano sono state rifatte. Ma non si vede nessuno, neanche una gallina, sembra un deserto.

Noi anziani e adulti, tra l'altro, abbiamo dissennatamente arraffato e sprecato tante risorse che erano a voi destinate, generando quel mostro spaventoso che è il nostro smisurato debito pubblico che divora tutti i sacrifici che si fanno e ogni speranza di migliorare la situazione.


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