giovedì 25 ottobre 2012

Tasse a Ciminna

Anche Ciminna, il paese dei balocchi (è sempre festa, per lo più a spese del Comune) deve fare i conti con i problemi di bilancio e il Consiglio Comunale nella prossima riunione dovrà decidere delle aliquote IMU, dell'istituzione dell'addizionale IRPEF e di altre tariffe.

A questo punto l'assemblea cittadina sul tema dell'addizionale irpef, delle aliquote imu e delle altre tariffe sarebbe molto difficile da organizzare, considerati i tempi strettissimi entro i quali l'amministrazione comunale deve prendere delle decisioni non più rinviabili. In ogni caso nelle democrazie i cittadini delegano i loro rappresentanti ad assumersi la responsabilità di scegliere su questioni di grande importanza che incidono profondamente sulla vita di tutti. Mi risulta che di ciò i nostri consiglieri sono ben consapevoli. In quanto ciminnese ritengo di dare un modestissimo contributo a tali scelte esprimendo la mia opinione che è la seguente. Nel reperimento delle risorse necessarie al pagamento delle spese, che per questo anno ormai per 10 dodicesimi sono state già pagate o impegnate, il comune debba ricorrere all'istituzione dell'addizionale irpef nella misura massima e cioè dello 0,8%, in modo da consentire a chi si trova nella situazione privilegiata di pagare l'irpef (imprenditori, professionisti, dipendenti e pensionati del pubblico impiego, ecc.) di contribuire con vero spirito di solidarietà al bene della nostra comunità.
Per l'imu ritengo che sia opportuno lasciare invariate le aliquote in vigore, prevedendo nel regolamente l'equiparazione ad abitazione principale per le case possedute a Ciminna dai nostri emigrati. L'addizionale irpef consentirebbe di contenere le tariffe del servizio idrico e della tarsu che gravano indistintamente su tutti e incidono di più sui reddiiti di chi non ha il privilegio di pagare l'irpef (disoccupati, precari, lavoratori saltuari, pensionati al minimo, ecc.).
   


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