lunedì 24 dicembre 2012

LA FINE MESCHINA DI MONTI

Un vero statista avrebbe fatto di tutto per portare al termine il suo compito fino in fondo, anteponendo il bene dello Stato all'orgoglio personale. Annunciando e poi dando le dimissioni solo per un dissenso e non per una esplicita sfiducia da parte di uno dei partiti che lo sostenevano, ha dato e dà adito a forti dubbi sul vero motivo della fine anticipata di alcune settimane del suo governo.
In ogni caso avrebbe dovuto tenersi fuori dalla mischia e dichiarare inequivocabilmente che il prossimo governo con il relativo premier sarebbe dovuto scaturire dalle elezioni, delle quali lui avrebbe dovuto completamente disinteressarsi per non influenzarne l'esito. L'ipoteca personale che ha messo sul futuro governo la ritengo un indice di disprezzo per la democrazia e per la sovranità popolare.
L'azione del governo Monti la posso sintetizzare così: l'Italia era sull'orlo del baratro e Monti le ha dato lo spintone decisivo per farla precipitare.
Che cosa ha fatto Monti per l'Italia? Ha fatto riacquistare la stima perduta a causa del ribelle Berlusconi; la stessa stima che si ha per un cagnolino che fa tutto quello che gli si ordina, legato con un bel guinzaglio chiamato spread.
Il rigore era sicuramente necessario, ma una maggiore equità avrebbe sicuramente se non evitato almeno attenuato i nefandi effetti di una politica lacrime e sangue solo per le classi meno ambienti.
Spero che l'esito delle prossime elezioni spazzi via Monti e quei quattro gatti che gli si sono attaccati alla giacca con la speranza di rimanere ancorati alle poltrone con i relativi privilegi.

giovedì 6 dicembre 2012

Dimissioni capogruppo.

Consiglio Comunale del 16/11/2012
(Registrazione a cura dell'Associazione LiberaMente di Ciminna)


Dal punto 0:02:08 al punto 0:07:41 si può ascoltare il discorso di motivazione delle dimissioni da capogruppo della lista "Lavoro e Libertà" del consigliere Sara Urso Miano.
E' un discorso molto bello, in cui tra l'altro specifica di continuare a condividere il programma della lista "Lavoro e Libertà" e di valutare, di volta in volta, se sostenere quanto non compreso nel programma.
Non chiarisce però in concreto quale decisione sostenuta dal gruppo, non compresa nel programma e da lei non condivisa, l'abbia portato a rassegnare le dimissioni. In un gruppo dialettica e contrasti ritengo che siano normali e dovrebbe essere compito del capogruppo portare ad una presa di posizione se non univoca, almeno il più possibile condivisa.
Diversamente si deve concludere che il consigliere Urso Miano si è candidata nella lista sbagliata.






martedì 4 dicembre 2012

IMU EMIGRATI: IL DANNO E LA BEFFA.

IL DANNO
Per capire il concetto, faccio l'esempio di un emigrato che   ha comprato una casa a Ciminna, suo paese di origine. E' una normale abitazione con reddito catastale di €. 325,63. In base al regolamento sull'IMU approvato nel consiglio comunale del 30/10/2012,  il suddetto reddito catastale si deve rivalutare del 5%,  moltiplicare per il cofficiente 160 e si arriva all'imponibile di €. 54.705,84 su cui applicare l'aliquota IMU dello 0,86%. Si ottiene così l'IMU totale di €. 470,47 a cui si devono aggiungere le spese del consulente o caf e quelle per i versamenti (acconto e saldo x 2 se a metà con il coniuge).


LA BEFFA

Di questa imposta €. 262, 00 vanno al Comune, mentre €. 208,00 vanno allo Stato.
Si noti come a fronte di una imposta totale di €. 470,47, solo €. 262,00 vanno al Comune per cui sarebbe stato più opportuno, in generale, ridurre tale aliquota poichè il comune  usufruisce solo per poco più della metà dei proventi che ne derivano.
Ma c'è di più.
Il comune avrebbe potuto prevedere nel regolamento di equiparare ad abitazione principale la prima casa posseduta nel comune dagli emigrati. In questo caso il risultato sarebbe stato completamente diverso e cioè: sull'importo di €.54.705,84 l'aliquota da applicare sarebbe stata lo 0,4%, l'IMU corrispondente €. 218,82  che diminuita della detrazione di €. 200,00 per abitazione principale avrebbe portato ad una imposta totale di €. 18,82 da versare interamente al Comune. 
Il trattamento riservato dal comune ai Ciminnesi che per trovare un lavoro hanno dovuto lasciare il loro paese è stato veramente iniquo e vessatorio. Per far quadrare i conti di una gestione incauta e allegra si doveva gravare così pesantemente sui nostri emigrati che hanno il solo torto di possedere una casa a Ciminna? 
Ammesso (e non concesso) che l'entrata derivante dall'IMU applicata anche alle case degli emigrati fosse stata indispensabile per far quadrare i conti, sarebbe stato in ogni caso più logico ed equo ricorrere prima al completo utilizzo della facoltà di istituire l'addizionale irpef nella misura massima, e cioè lo 0,8%, in quanto grava sui residenti con reddito superiore 10.000 euro l'anno in rapporto ai redditi posseduti e la relativa entrata va per intero al comune. Se con lo 0,4% l'entrata prevista è di  67.000 euro per l'anno 2012, con lo 0,8% sarebbe stata il doppio e sicuramente avrebbe potuto compensare la minore entrata dell'IMU degli emigrati.  


sabato 1 dicembre 2012

Scudi umani

Quì non c'è scritto, ma il Presidente Monti in questa occasione ha anche detto che gli studenti vengono usati come scudi umani per la difesa di interessi corporativi (tg2 delle ore 13.00).  Sigh!

Molto più scandaloso dell’uso di "scudi umani" è quello che fa proprio il governo Monti quando dice che per risanare i conti non ci sono alternative alla politica lacrime e sangue che ha dovuto mettere in atto sapendo benissimo che non è vero.
Nulla è stato fatto per contenere lo scandalo delle retribuzioni da favola, delle pensioni d’oro e dei privilegi della “casta”. E’ pur vero che è difficile scalfire il marciume accumulato da tanti anni di mal governo.
Ma è altrettanto vero che molto si sarebbe potuto fare con un’equa politica fiscale ispirata all’art. 53 della costituzione: il livello delle aliquote irpef sui redditi alti e altissimi è al minimo storico, mentre l’aliquota irpef sui redditi bassi è praticamente al massimo storico.